Al termine del doppio play out vinto con la forte e favorita Cairese, l’allenatore del Rapallo Stefano Fresia si toglie finalmente qualche sassolino dalle scarpe. I bianconeri hanno brindato alla salvezza sovvertendo i pronostici negli spareggi, che vedeva favorita la compagine della val Bormida per il miglior piazzamento in classifica e per giocare il ritorno al “Cesare Brin”.
Mister Fresia, una stagione vietata ai deboli di cuore.
<Senza dubbio. Eravamo partiti con il piede giusto sia in Coppa Italia, dove avevamo brillantemente passato il girone di qualificazione, che in campionato. Poi, senza dubbio, qualche cosa non è andato per il verso giusto. Ci sono venuti a mancare tre giocatori sulla carta titolari che si sono auto tirati fuori da soli. La società, con estrema correttezza, aveva deciso a dicembre di non stravolgere la rosa sul mercato per non urtare gli equilibri all’interno dello spogliatoio. Una parolina su Niang che, nonostante due mesi di assenza per infortunio, si è accamallato il peso dell’attacco quasi da solo. Tutti i ragazzi sono stati straordinari>.
Un giusto mix tra giovani e senatori.
<Direi tra i tanti ’96 e ’97 e due soli “anziani”, D’Asaro che da sette anni mi segue con grande passione e oramai non posso farne a meno e Di Dio. Gli altri erano tutti abbastanza giovani, parliamo di ragazzi dal ’90 in giù. Ci siamo ritrovati, in certe partite, a giocare con ben 5 ’96 e uno o due ’97, tutti questi ragazzi hanno dato il massimo, sono stati esemplari. In due partite decisive contro Busalla e Magra Azzurri, dove rischiavamo di non arrivare nemmeno ai play out, ho lanciato ben 6 ragazzi baby in campo>.
Johnny D’Asaro, il tuo fedelissimo, un giocatore straordinario.
<Un uomo vero, un giocatore che può dare ancora tanto a questo calcio nonostante la sua carta d’identità reciti che sia nato nel dicembre 1979. Johnny incarna alla perfezione quello che voglio da un mio giocatore, è stato utilissimo alla causa bianconera, fa spogliatoio e reparto, un muro, inoltre ha assestato il colpo di grazia alla Cairese al “Macera” nel match d’andata>.
Una salvezza che a un certo punto sembrava sfuggire.
<In effetti ci remava tutto contro, ma devo ammettere che la permanenza in categoria equivale ad aver vinto il campionato, il nostro scudetto. Mi piacerebbe elogiare anche un giocatore importante come Chella, che non si era mai misurato in Eccellenza e ha fatto davvero bene in mezzo al campo. Inoltre, quando avevo Niang ko, mi sono arrangiato schierando due centrocampisti in prima linea, insomma, tutti si sono adattati dando il massimo. Non ho lo spazio per ringraziare ogni elemento della rosa, ma ci sarebbe da scrivere un libro su tutti>.
Cosa è mancato a questo Rapallo?
<Forse un attaccante di razza da venti gol a stagione, ma sono contento così, la società si è sempre ben comportata e devo solo ringraziarla per tutti gli sforzi compiuti in questi meravigliosi due anni in bianconero>.