Nove mesi di squalifica, campionato finito. Anzi no, ci siamo sbagliati, ritiriamo tutto. E’ un po’ quello che è successo ieri, quando il Little Club ha appreso che il ricorso presentato contro la maxi squalifica del suo attaccante Sedki Akkari era stato pienamente accolto: squalifica annullata. Non ridotta, proprio annullata in toto, tanto che il giocatore (peraltro miglior marcatore rossoblù fin qui) potrà scendere regolarmente in campo alla ripresa del campionato dopo l’Epifania. Tanti, troppi gli errori e le sviste commesse da chi doveva giudicare su quanto avvenuto dopo quella gara contro il San Gottardo, giocata peraltro nello scorso campionato quando Akkari militava ancora nel Via dell’Acciaio. Sviste che però, adesso, sono costate care al Little Club,sia dal punto di vista economico che da quello sportivo.
«Siamo di nuovo stupiti – commenta Mauro Montaldo, team manager rossoblù – Al momento della squalifica abbiamo deciso di dare una mano al ragazzo, affiancandogli ovviamente un avvocato come la dottoressa Anna Cerbara che lo assistesse nel giudizio. Poi però abbiamo dovuto pensare anche al lato sportivo, alle esigenze del campo per così dire, e quindi abbiamo sfruttato il mercato di dicembre per prendere un giocatore che potesse sostituire Akkari ed è arrivato Granvillano. Adesso diciamo che è stata ristabilita la giustizia».
Una giustizia però che a voi, del tutto estranei ai fatti, è costata un po’ cara… «E’ l’aspetto più incredibile di tutta la vicenda, anche perché, adesso, noi cosa potremmo fare? Fare causa alla Federazione? Alla Caf? Non credo proprio sia possibile. Consoliamoci guardando il bicchiere mezzo pieno: c’è ancora mezzo campionato da giocare e sappiamo che potremo contare anche su Akkari. Per di più, il suo rientro viene proprio a fagiolo perché alla prima dopo la sosta avremo due squalificati in attacco e la sua presenza è per questo più che preziosa».
Una vicenda davvero assurda ma vi aspettavate questo finale? «Ci speravamo, ovviamente. Anche quando abbiamo presentato il caso all’avvocato Cerbara lei ha subito evidenziato i tanti errori commessi dalla Federazione e questo ci ha convinti ad andare avanti nel ricorso. Quello che onestamente ci ha sorpresi è stata soprattutto la velocità con cui il ricorso si è concluso positivamente. Noi ci aspettavamo che la cosa sarebbe andata avanti almeno fino a metà gennaio. Meglio così».
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